Morti di covid o di ventilazione forzata?

Uno studio pubblicato dal Journal of Clinical Investigation ha analizzato la mortalità delle complicazioni della ventilazione forzata nei pazienti di covid.

La mortalità nei pazienti ricoverati in terapia intensiva per covid potrebbe avere un importante fattore nelle complicazioni dovute alla ventilazione polmonare e alla polmonite batterica ad essa associata? A fornire questa lettura è uno studio (Machine learning links unresolving secondary pneumonia to mortality in patients with severe pneumonia, including COVID-19) realizzato dai ricercatori della Northwestern University Feinberg School of Medicine, pubblicato sulla rivista peer-review Journal of Clinical Investigation.

 

I dati sono stati ottenuti dai ricercatori utilizzando tecniche di machine learning (intelligenza artificiale) per analizzare i dati di 585 pazienti in terapia intensiva del Northwestern Memorial Hospital con polmonite grave e insufficienza respiratoria, di cui 190 affetti da Covid-19. I ricercatori hanno sviluppato un nuovo approccio di machine learning chiamato CarpeDiem, in grado di raggruppare e analizzare pazienti in stati clinici simili.

 

“Il decorso in terapia intensiva dei pazienti con polmonite grave da SARS-CoV-2 è più che doppio rispetto a quello dei pazienti con polmonite e insufficienza respiratoria di altra eziologia”, spiega lo studio. “Nonostante la durata significativamente più lunga della malattia critica, la mortalità nei pazienti con COVID-19 è simile a quella dei pazienti con altre cause di polmonite e insufficienza respiratoria. Noi e altri abbiamo riportato tassi inaspettatamente elevati di VAP (polmonite associata all’utilizzo di ventilatori, ndr) che complicano il decorso in terapia intensiva dei pazienti con polmonite da SARS-CoV-2”. I ricercatori dunque ipotizzano che “la discordanza tra la durata della degenza in terapia intensiva e la mortalità nei pazienti con polmonite grave da SARS-CoV-2 derivi da una bassa mortalità attribuibile alla polmonite virale primaria, compensata da un aumento del rischio di mortalità dovuto alla VAP non risolta o ad altre complicanze della terapia intensiva”.