Giovani e "veterani" per una Costituzione Radicale

Presentata oggi "Costituzione radicale", che vede candidati per il Consiglio degli Stati l'ex procuratore pubblico e granconsigliere Jacques Ducry e Simone Conti.

È stata presentata oggi, davanti ai giornalisti, “Costituzione Radicale”, sigla che raggruppa le due candidature al Consiglio degli Stati di Simone Conti e Jacques Ducry. Una nuova proposta politica giunta “a sorpresa”, lo scorso 7 di agosto, alla comunicazione delle candidature giunte in cancelleria entro i termini previsti, e che oggi si è presentata pubblicamente.

 

Presenti per l’occasione i due candidati, Jacques Ducry, già magistrato, granconsigliere (Plr e poi indipendente nelle liste socialiste) e Simone Conti, studente, alla prima esperienza di una candidatura; e il primo proponente della lista, Guido Tognola, ex presidente della sezione di Lugano del Plr, che hanno spiegato la genesi di “Costituzione radicale” (a seguire la presentazione anche un altro dei proponenti, l’ex granconsigliere liberale radicale Jean Louis Scossa).

 

Non un nuovo partito, innanzitutto, almeno per il momento, ma piuttosto un’embrione che vuole seguire un approccio federativo, riunendo varie sensibilità, dagli approcci anche diversi, ma con dei principi e dei valori condivisi. Da qui la scelta - un unicum in tempi recenti - di presentare due distinte candidature per la “Camera Alta”. Valori della Costituzione, appunto. Gli stessi che oggi, ha spiegato Guido Tognola, faticano a trovare casa, sia in un Plr sempre più orientato verso il neoliberismo, che in una socialdemocrazia dove l’ala “moderata” trova sempre meno spazio. Valori per cui “la forza di un Popolo si commisura al benessere dei più deboli dei suoi membri”, gli ha fatto eco Ducry, citando il preambolo della Costituzione elvetica. Inoltre, fra le proposte avanzate da Ducry, anche quella della creazione in Svizzera di una Corte Costituzionale e di una Corte dei conti, con la prima che avrebbe il compito di giudicare la costituzionalità delle proposte legislative.

 

Valori che, ha detto Simone Conti, classe 1999, che invece non ha all’attivo la presenza in partiti ed è alla prima candidatura, si coniugano anche nella necessità di un vero e ricco dibattito democratico, che in tempi recenti è stato a suo giudizio carente su alcuni temi (come il covid e la guerra in Ucraina).  Si tratta per lui, ha detto, di una nuova esperienza, in cui intende dialogare e meglio conoscere le necessità della popolazione.

 

Non è un caso, infine, che la comparsa di queste candidature al Consiglio degli Stati abbiano destato una certa sorpresa. Infatti, è stato detto, la raccolta dei necessari proponenti è stata avviata all’ultimo momento (il giorno prima della consegna delle liste). Sarà ora da vedere se il notevole “sprint” si ripeterà anche alle urne.