Il Plr discute delle cause della sconfitta (fra covid, flyer, liste deboli e poco "profilo")

Lunga discussione al Comitato cantonale del Plr sul risultato elettorale. Pelli “boccia” consigliere di Stato e gruppo in GC. Merlini: "C'è il polo della conservazione e quello del progresso". Comunicati i nomi della commissione cerca per le federali.

Primo comitato cantonale post elezioni cantonali (che hanno visto i liberali radicali perdere oltre 4’000 schede e due granconsiglieri) per il Plrt, riunito questa sera al liceo di Locarno.

 

Il comitato cantonale si è però aperto con le indicazioni di voto per votazioni del prossimo 18 giugno, cantonali e federali. Evase tutto sommato rapidamente le tematiche in votazione il prossimo mese e l’approvazione dei conti, si è passati al piatto forte (con una modifica rispetto all’ordine del giorno originale, che vedeva l’analisi elettorale all’ultimo punto): la lunga discussione su cosa si è sbagliato alle ultime elezioni (e non solo).

 

Nell’analisi del voto delle elezioni cantonali l’ex cancelliere Giampiero Gianella ha esposto i dati ritenuti salienti usciti dalle urne il 2 e il 3 aprile 2023. Gianella ha innanzitutto evidenziato il calo dei votanti alle elezioni, passati da 133mila a 125mila. Il Plr ha perso 4’300 schede, mentre i partiti minori nel loro complesso ne hanno guadagnati 4’600 e la scheda senza intestazione è cresciuta del 4%, ha continuato. 

 

Gianella ha anche sottolineato che il Plrt si conferma un partito che dà più “panachage” di quanti ne riceva (con conseguenze anche sul voto di lista, ndr). Inoltre, ha detto Gianella, “siamo un partito che ha degli elettori che quesa volta non hanno votato anche perché non c'erano più”. "C'è stato il covid". Ciò dovrebbe portare a una riflessione, secondo Gianella, su come ringiovanire l’elettorato (oltre a trovare un modo per limitre il "panachage"). 

 

Il presidente Alessandro Speziali ha detto che dopo il voto, in cui non si sono raggiunti gli obiettivi, sono giunti molte critiche, osservazioni e input, “preziosi, ma anche discordanti”. Dopo il tempo, giudicato ancora breve, ha detto il presidente, per capire il risultato delle ultime cantonali e raccogliere questi “input”, per Speziali bisogna “correggere ma non stravolgere” e c’è bisogno di “tangibilità dell’azione liberale radicale”.

 

Per Speziali la “quadratura del cerchio” è rappresentata dall’avere un “profilo chiaro, riconoscibile e coerente” e da proposte “concrete e tangibili” (come quella per la riduzione dell’imposta di circolazione, citata da Speziali). Valorizzare le diverse sensibilità, ma mantenendo un profilo chiaro.

 

Numerosi gli interventi nella lunga discussione che è seguita. La granconsigliera Roberta Passardi ha criticato la mancanza di un’analisi sufficientemente dettagliata sui risultati elettorali, evidenziando in particolare i pessimi risultati nelle prime due città del Cantone (Bellinzona e Lugano). Ha detto che il dato negativo del troppo “panachage” (citato da Gianella) può essere imputato anche al fatto che la lista per il Consiglio di Stato non era delle più forti e non rappresentava adeguatamente tutte le sensibilità del partito. Inoltre “bisogna ridare importanza al Comitato cantonale e al Congresso”. “Un’iniziativa come quella della soglia di sbarramento per i piccoli partiti prima delle cantonali è stata un errore. Una simile proposta doveva essere almeno discussa dal comitato”. L’ex granconsigliera Michela Ris (non rieletta proprio a causa della perdita di seggi del Plr) ha vuoluto ringraziare comunque chi l’ha sostenuta e poi ha criticato il non invio di un prospetto a tutti i fuochi. “Se il Plrt non ha i soldi per mandare un flyer dobbiamo farci qualche domanda”. Il neo granconsigliere ecandidato al Consiglio di Stato Luca Renzetti ha sostenuto che quello che serve maggiormente sono persone disposte a lavorare duramente in campagna elettorale, non solo a candidarsi. Inoltre, ha detto, “è evidente che servono liste forti: quando c’è la reale possibilità di essere eletti, i voti arrivano. Avremmo dovuto dire fin da subito che puntavamo a raddoppiare”.

 

Molto duro l’ex consigliere nazionale, presidente cantonale e nazionale Fulvio Pelli, secondo cui il Plrt manca di un “profilo”. “Non è possibile”, ha detto Pelli, “che un partito che da sempre si batte per delle finanze sane si faccia rubare la scena da un ‘Decreto Morisoli’”. Per Pelli anche il lavoro nelle istituzioni è stato carente. “Il Ticino sta perdendo attrattività fiscale, l’Ente ospedaliero cantonale è la prima causa dei premi di cassa malati troppo alti e manca una riforma fiscale. Se fossimo presenti su questi temi avremmo un profilo più chiaro”. Per Pelli “abbiamo un consigliere di Stato a capo di un Dipartimento che non fa le riforme che dovrebbe fare e un gruppo parlamentare che fa solo piccole proposte”. Pelli ha pure criticato l’iniziativa del granconsigliere Ortelli per la soglia di sbarramento, definita “un regalo ai piccoli partiti”, e la mancanza del “flyer”.

 

Fra i numerosi interventi poi, il granconsigliere Matteo Quadranti si è felicitato che si riconosca che bisogna dare spazio a tutte le sensibilità (la “R” di Plr). La granconsigliera Natalia Ferrara ha parlato di “dare la giusta visibilità alle persone candidate” e ha invitato a dare importanza al tema del lavoro. Alessandro Spano, ha detto che il partito deve lavorare sui giovani e sulla loro fuga dal Ticino. Il vicepresidente Emilio Martinenghi ha esposto la difficoltà del partito a raccogliere contributi e donazioni da potenziali simpatizzanti, perché oggi "mi risponderebbero: cosa fate per l’economia?”.

 

Il già consigliere nazionale Giovanni Merlini ha affermato che in un contesto polarizzato chi non è uno dei due poli è destinato a perdere, ma “oggi i poli sono quello della conservazione e quello del progresso”. “Ci sono conservatori anche nei socialisti, che vogliono difendere privilegi acquisiti, e i conservatori di Lega-Udc, contro l’apertura all’estero, contro la ricerca”. “Noi dobbiamo essere il “contro-polo” del progresso”, ha detto Merlini. “Ovvero, tornare ad essere quelli che siamo sempre stati. Quelli che hanno portato avanti Alptransit, l’USI, la Legge tributaria più moderna della Svizzera con Brenno Galli. Cosa aspettiamo a profilarci sull’innovazione, sui posti di lavoro, sulle nuove tecnologie, su chatgpt?”, ha detto, concludendo il suo intervento esprimendo fiducia nei confronti del presidente.

 

Per il grancnosigliere Nicola Pini, si deve imparare ad usare di più il “noi” e non l’”io”. La transizione ecologica e il lavoro sono i temi su cui puntare.

 

 

La Commissione cerca per le elezioni federali

 

In chiusura di comitato è stata comunicata al comitato la composizione della Commissione Cerca per le liste per le elezioni federale. A selezionare i nomi per la corsa a Berna saranno: Beatrice Fasana, Karin Valenzano Rossi, Luigi Decarli, Loris Galbusera, Gianluigi Della Santa, Sabrina Romelli e i membri dell’Ufficio presidenziale Alessandro Speziali, Emilio Martinenghi e Sonia Meier.

 

Votazioni cantonali del 18 giugno

 

Per quanto riguarda le votazioni del prossimo 18 giugno, affrontate in apertura di comitato, dapprima si è tenuto il confronto sulla Legge sull’apertura dei negozi in votazione cantonale, fra il presidente  Alessandro Speziali e il segretario cantonale dei SIT (Sindacati Indipendenti Ticinesi) Mattia Bosco, che ha espresso alcune considerazioni critiche. Senza avere una “posizione ideologica contro l’estensione dell’apertura dei negozi”, Bosco ha evidenziato come una modifica in questo senso debba giungere quale contropartita ad un miglioramento delle condizioni di lavoro per i dipendenti del settore della distribuzione. “Come partito avete la forza e i contatti”, ha detto Bosco, per chiedere alle associazioni padronali di impegnarsi nel miglioramento delle condizioni di lavoro. Spunti che sicuramente saranno colti dal Plrt, ha detto Speziali. La sala ha approvato a larga maggioranza la posizione favorevole alla modifica della legge.

 

Si è passati in seguito all’iniziativa per la deducibilità dei premi di cassa malati per i figli a carico di 1’200 franchi, approvata dal Gran Consiglio e su cui il Partito socialista ha lanciato referendum. La capogruppo in Gran Consiglio Alessandra Gianella ha evidenziato come il Ticino sia fra i Cantoni più generosi sul fronte del sussidio della cassa malati, ma sia uno dei pochi Cantoni che non prevede una deducibilità del premio di cassa malati per i figli a carico. Si tratta, ha detto Gianella, di “allinearsi” a quanto avviene già nella maggior parte dei Cantoni elvetici. La misura avrà un impatto di 5,6 milioni per le casse cantonali e di 4,5 milioni per quelle dei Comuni. Pure il secondo oggetto in votazione cantonale è stato approvato dal Comitato cantonale, alla quasi unanimità (1 astenuto).

 

Sul fronte degli oggetti in votazione federale il Comitato cantonale si è chinato dapprima sulla Legge sul clima, che prevede la neutralità climatica per la Svizzera entro il 2050. Il consigliere nazionale Rocco Cattaneo ha sostenuto che il fallimento in votazione popolare della precedente legge sul CO2 sia da ascrivere al fatto che questa introduceva nuovi balzelli per la popolazione (ovvero la tassa sul CO2). I referendisti secondo Cattaneo hanno avuto “gioco facile” allora a far pesare questo fatto. Per la nuova legge (controprogetto indiretto all’iniziativa sui ghiacciai) non è più così ed essa si concentra sugli incentivi per i cittadini e le industrie che investono per ridurre il loro impatto ambientale. “Rimane la libertà ed è anche una promozione dell’economia”, ha osservato Cattaneo. “Da imprenditore e da liberale non vedo nessun motivo per non sostenere il controprogetto”. Il sì al controprogetto è stato accolto all’unanimità dal comitato.

 

Sull’attuazione del progetto OCSE per l’imposizione minima per i grandi gruppi internazionali ha parlato la granconsigliera Cristina Maderni, che ha evidenziato che l’introduzione dell’aliquota minima comporterebbe un aumento dell’entrata fiscale in Svizzera, mentre anche se non fosse approvata la differenza (rispetto al 15% minimo di imposizione previsto dall’OCSE) dovrebbe comunque essere pagato dalle aziende all’estero. Il comitato ha approvato alla quasi unanimità (1 astenuto) il sostegno alla legge.

 

In merito alla proroga della Legge Covid-19 i principali argomenti a favore della legge covid adottati dal gruppo Plr a Berna sono il continuare a garantire la tutela delle persone fragili con l’approvvigionamento di medicamenti e la possibilità di continuare a garantire il certificato covid per viaggiare all’estero. Il comitato ha approvato il sostegno alla proroga della Legge covid con 63 favorevoli, 8 astenuti e 3 contrari.