Sull'inflazione l'ombra della guerra

Petrolio in rialzo del 4% dopo il fine settimana. Per ora la reazione sembra contenuta.

Lo scoppio della guerra in Medio Oriente porta nuovamente i riflettori sul prezzo del petrolio, con l’Occidente, Europa in particolare, alle prese con il contenimento dell’inflazione, anche energetica. Opera che un’improvvisa fiammata del prezzo del greggio di certo non aiuterebbe.

 

Per ora la reazione dei mercati sembra contenuta e oggi (lunedì) dopo le drammatiche notizie del fine settimana il prezzo del barile di petrolio è salito del 4%, con il Brent a 87 dollari e il Wti a 86 dollari. Anche il prezzo del gas in Europa è salito, con il Ttf di Amsterdam a 44 euro al megawattora, +12%, anche se il rialzo è probabilmente da attribuire anche a un sospetto danno al gasdotto fra Estonia e Finlandia.

 

La grande incognita per gli analisti è però il rischio che il conflitto coinvolga altri Paesi arabi, cinque dei tredici membri dell’Opec e un terzo dell’offerta globale.