Dfae: task-force per la guerra in Medio Oriente

Il Dfae ha istituito una task-force per monitorare la situazione e prendere le decisioni necessarie in relazione alla guerra. Al momento non ci sono notizie di cittadini svizzeri vittime o rapiti.

Il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae), a due giorni dall’inizio degli attacchi di Hamas contro Israele, istituisce una task force per monitorare la situazione e prendere le decisioni necessarie. Oggi il consigliere federale Ignazio Cassis ha incontrato l'ambasciatore israeliano in Svizzera e il rappresentante dell'Autorità palestinese in Svizzera, per avere un quadro chiaro della situazione, come comunica il Dfae. Inoltre “la sede del DFAE a Berna è inoltre in costante contatto con le rappresentanze a Tel Aviv e Ramallah”.

 

La task force sarà guidata dal capo della Divisione Medio Oriente e Nord Africa (MENA) del DFAE, l'ambasciatore Maya Tissafi e composta da specialisti in questioni giuridiche, consolari, umanitarie, di sicurezza, di gestione delle crisi e di comunicazione.

 

“Non appena sono iniziate le violenze sabato 7 ottobre, la Svizzera ha immediatamente condannato gli scioccanti attacchi di Hamas contro Israele dalla Striscia di Gaza. Chiede il rilascio immediato delle persone prese in ostaggio da Hamas”, si legge nella nota odierna. La Svizzera chiede la fine immediata della violenza e ricorda “che la popolazione civile deve essere protetta e il diritto internazionale deve essere sempre rispettato. La Svizzera ha ribadito la sua posizione anche in occasione della consultazione a porte chiuse del Consiglio di sicurezza sulla situazione in Medio Oriente, domenica sera”.

 

Il sostegno del Dfae ai cittadini svizzeri sul posto viene fornito tramite l'ambasciata svizzera a Tel Aviv e l'ufficio di rappresentanza a Ramallah, che sono ancora operativi. “Attualmente, circa 28.000 cittadini svizzeri e le loro famiglie sono ufficialmente registrati in Israele e nei Territori Palestinesi Occupati (TPO). Circa 430 persone con legami con la Svizzera sono registrate nell'applicazione Travel Admin”.

 

“Le persone che desiderano lasciare il Paese devono trovare collegamenti aerei o altre opzioni di partenza”, si legge. “Il DFAE comunica attivamente le possibili partenze organizzate dai Paesi partner, di cui possono beneficiare i cittadini svizzeri. Per ulteriore assistenza e in caso di emergenza, i cittadini svizzeri interessati possono contattare l'Ambasciata di Svizzera a Tel Aviv o la Helpline del DFAE a Berna (24 ore su 24 al numero +41 800 24 7 365 / 0 800 24 7 365 o via e-mail all'indirizzo helpline@eda.admin.ch). I consigli di viaggio pubblicati sul sito web del DFAE riflettono l'attuale valutazione della situazione e vengono continuamente aggiornati”.

 

Il Dfae al momento “non dispone di informazioni sulle vittime svizzere o sui cittadini svizzeri rapiti. Il suo personale a Tel Aviv e a Ramallah è attualmente al sicuro e sta bene, date le circostanze”.

 

“La Svizzera è pronta a fornire sostegno diplomatico alle parti e agli Stati della regione nei loro sforzi per attenuare il conflitto”, conclude il comunicato. “Resta convinta che solo una soluzione a due Stati, negoziata da entrambe le parti e conforme al diritto internazionale, possa portare a una pace duratura tra israeliani e palestinesi”.