Il Parlamento europeo approva il rapporto sulla Svizzera

Il Parlamento dell'Unione europea ha approvato il rapporto sui rapporti con la Svizzera. Critiche sulle tempisti he del mandato negoziale.

Il Parlamento europeo, riunito oggi a Strasburgo, ha approvato il rapporto sulle relazioni con la Svizzera. Il Testo è stato approvato con 538 voti favorevoli, 42 contrari e 43 astenuti.

 

Nel rapporto elaborato dal deputato conservatore austriaco Lukas Mandl si chiede “più fiducia tra l’UE e la Svizzera sulla base di una maggiore trasparenza”. Critiche sono state espresse sul fatto che il Consiglio federale deciderà sul mandato negoziale solo alla fine dell’anno, cosa che limità la finestra con le elezioni europee del giugno del prossimo anno. Nonostante lo status quo perduri numerosi accordi bilaterali fra Svizzera e Unione europea “rischiano di essere reosi nella loro sostanza”.

 

In merito alla libera circolazione delle persone "va garantito il funzionamento senza intoppi del mercato interno”, ma i parlamentari hanno preso atto delle preoccupazioni svizzere riguardanti le condizioni di lavoro, proponendo nell’ambito della lotta contro le condizioni di lavoro abusive per un periodo determinato l’applicazione di misure temporanee basate sul diretto UE.

 

Il rapporto esprime inoltre preoccupazione per il mancato accordo sull’elettricità, che comporta rischi per la rete europea, chiedendo “soluzioni tecniche a livello di gestori di reti di trasmissione e il coinvolgimento della Svizzera nei calcoli della capacità UE”.

 

Per quanto riguarda il programma di ricerca Horizon Europe, il parlamento propone delle regole transitorie per consentire la partecipazione elvetica, cosa che rafforzerebbe “l’Europa nel suo insieme quale polo scientifico e dell’innovazione”.

 

I parlamentari hanno anche espresso soddisfazione per la ripresa delle sanzioni UE contro la Russia in relazione alla guerra in Ucraina e sull'intenzione Svizzera di aderire al sistema di difesa aereo Sky Shield. Sono invece state espresse critiche sui divieti di riesportazioni di armi verso l'Ucraina.