Perucchi Borsa si autosospende dal Consiglio della Magistratura

L'avvocata, su cui è stato aperto un procedimento dalla Magistratura, si è autosospesa dal Consiglio della Magistratura.

Autosospensione dal Consiglio della magistratura per l’avvocata Simonetta Perucchi Borsa, su cui è stato aperto un procedimento dalla Magistratura. L’avvocata ha scritto alla presidenza del Consiglio della Magistratura qualche giorno fa, come riferisce la Regione, informando della decisione di autosospendersi, al fine di consentire al Ministero pubblico di chiarire la sua posizione.

 

L’inchiesta nei confronti di Perucchi Borsa, condotta dal procuratore pubblico Daniele Galliano, ha origine in una transazione di cui l’avvocata non avrebbe verificato l’origine dei soldi. Le ipotesi di reato sono di riciclaggio di denaro, in alternativa carenza nella diligenza in operazioni finanziarie e falsità in documenti. Il nome dell’avvocata era emerso nell’ambito del processo a carico di Nicolò Svizzero, 45enne italiano condannato a sei anni per una truffa di circa 30 milioni di euro. Perucchi Borsa era stata chiamata in causa da Emanuele Stauffer, legale di un accusatore privato, vittima della truffa di Svizzero. Su un conto riconducibile a Perucchi Borsa sarebbero transitati nel 2018 4,5 milioni di euro, volti a rimborsare una delle vittime di Svizzero, ma provenienti da un’altra persona truffata da Svizzero. In occasione del processo a Svizzero il giudice Amos Pagnamenta aveva invitato la Magistratura a indagare su questo aspetto. Perucchi Borsa respinge tutte le accuse.

 

Il presidente del Consiglio della Magistratura, Damiano Stefani, interpellato da la Regione, spiega che Perucchi Borsa “si è comportata in maniera apprezzabile. Ci aveva contattato già prima del processo a carico di Svizzero, per fornire spiegazioni in merito alla sua situazione. Io e la vicepresidente, l’abbiamo incontrata per sentire la sua posizione e già allora ci aveva proposto di valutare una sua eventuale sospensione temporanea della carica”. Tuttavia “in quel momento, di fatti certi non ce n’erano. Noi, come autorità giudiziaria, ci possiamo basare soltanto sui fatti, non sulle opinioni”.