Covid: 14 miliardi in più per la disoccupazione

L'aumento della spesa per la disoccupazione nel 2020 è stato di oltre 14 milioni di franchi.

Nel 2020 le spese per l’assicurazione disoccupazione sono cresciute di 14 miliardi di franchi a causa delle misure adottate in correlazione alla pandemia di covid e alle chiusure disposte dalle autorità. è uno dei dati contenuti nell’ultimo Rapporto statistico sulla situazione sociale della Svizzera, pubblicato ogni quattro anni dall’Ufficio federale di statistica (Ust). L’ultimo rapporto risale dunque al 2019, prima della pandemia di covid 19. “Da alcuni anni la politica sociale svizzera si trova davanti a grandi sfide, non da ultimo per via dei cambiamenti demografici e degli sviluppi socioeconomici”, scrive oggi l’Ust in un comunicato. “Dopo la pubblicazione dell'ultimo Rapporto statistico sulla situazione sociale, risalente al 2019, alle sfide da affrontare in ambito di politica sociale si sono aggiunte la gestione della pandemia globale di COVID-19 e delle sue ripercussioni. A seguito della crisi sanitaria si è registrato, tra l'altro, un forte calo del prodotto interno lordo (PIL) per abitante e un aumento del tasso di disoccupazione”.

 

Le spese per le prestazioni sociali rappresentano circa un terzo del PIL, pari a 200 miliardi e con “la pandemia hanno segnato un forte aumento temporaneo soprattutto le spese nel settore della disoccupazione (2020: +14,3 mia. fr.). Gli effetti negativi della pandemia hanno potuto essere contenuti grazie a provvedimenti quali l'indennità per lavoro ridotto, l'indennità per perdita di guadagno destinata ai lavoratori indipendenti o indennità giornaliere supplementari per persone disoccupate. È stato così possibile evitare, ad esempio, un aumento più marcato della disoccupazione”.

 

Inoltre “i trasferimenti sociali previsti dal sistema di sicurezza sociale svolgono un ruolo importante nella prevenzione della povertà anche al di fuori dei periodi di crisi. Senza i trasferimenti, quasi un terzo della popolazione svizzera verserebbe in condizioni di povertà reddituale. Grazie alle sole prestazioni di vecchiaia e superstiti, questo valore quasi si dimezza. Considerando poi tutti i trasferimenti sociali come gli assegni familiari, le rendite d'invalidità, le riduzioni dei premi dell'assicurazione malattie, l'aiuto sociale o le indennità giornaliere dell'assicurazione contro la disoccupazione, il tasso di povertà si attesta infine all’8,7%".  “L'attività professionale tuttavia non è sempre garanzia di un salario sufficiente per il sostentamento; il 4,2% della popolazione attiva occupata vive al di sotto della soglia di povertà”.

 

Al contempo è cresciuta la percentuale di persone che sono soddisfatte della propria situazione finanziaria. “Le condizioni di vita della popolazione della Svizzera sono caratterizzate da una percentuale crescente di persone molto soddisfatte della propria situazione finanziaria. Si tratta in particolare di profili ad alto reddito, come gli over 65, le persone proprietarie dell'abitazione in cui risiedono, quelle con una formazione terziaria e le persone di nazionalità svizzera. Viceversa, la popolazione delle fasce di reddito più basse ha difficoltà a pagare anche le spese strettamente necessarie. In questo gruppo rientrano in particolare le persone disoccupate, quelle di nazionalità straniera, quelle senza formazione postobbligatoria e le economie domestiche monoparentali”.