Le prossime pandemie le gestirà l’OMS, “scavalcando” gli Stati?

All'interno dell'Oms gli Stati negoziano quella che dovrà essere la nuova politica globale in caso di pandemia, legalmente vincolante per gli Stati. L'adozione è prevista per il prossimo anno.

Lo scorso giugno l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e la Commissione europea hanno firmato un accordo per la realizzazione di un passaporto sanitario globale, basato sul modello del Green Pass europeo istituito in occasione della pandemia di Covid-19. Per le due istituzioni l’intento è quello di facilitare la mobilità mondiale e proteggere i cittadini di tutto il mondo dalle minacce sanitarie attuali e future, pandemie comprese. L’Oms adotterà il sistema di certificazione digitale dell’Unione europea, quale primo elemento di una Rete globale di certificazione della salute digitale dell’Oms (GDHCN, Global Digital Health Certification Network).

 

L’estensione del certificato digitale in tutto il mondo non è però l’unico fronte su cui l’Oms è al lavoro. L’obiettivo indicato è quello di garantire in futuro una risposta migliore a livello globale di quella avuta per la pandemia di covid, sulla cui gestione anche la stessa Oms non è stata di certo esente da critiche. Quest’anno sono stati parallelamente avviati anche i negoziati per un accordo globale per la prevenzione delle pandemie e le discussioni che coinvolgono i governi dei Paesi membri su oltre 300 emendamenti all’International Health Regulations (IHR) del 2005. Proprio quest’ultime sono probabilmente le più critiche, in quanto l’IHR è uno strumento di diritto internazionale, giuridicamente vincolante per 196 Paesi, tra cui i 194 Stati membri dell’OMS, e genera diritti e obblighi per i Paesi, fra cui quelli riguardanti le disposizioni sui documenti sanitari richiesti per il traffico internazionale e l’obbligo di informare l’Oms nel caso di emergenze sanitarie. Una serie di regolamenti adottati dopo l’epidemia di Sars del 2002-2003, considerati adeguati per un’epidemia regionale, ma non per una pandemia globale. Per quanto riguarda il nuovo accordo pandemico gli Stati membri hanno concordato che debba anch’esso essere legalmente vincolante per coloro che lo sottoscrivono e dunque che vada automaticamente applicato dagli Stati in caso di pandemia, un’ipotesi su cui gli Stati Uniti avevano inizialmente sollevato delle riserve e ora hanno proposto degli emendamenti, mentre l’accordo, per ora in stato di bozza, con numerosi emendamenti pendenti, gode del sostegno dell’Unione europea (in particolare Germania e Francia), che lo ha proposto in prima istanza. La tabella di marcia prevede l'obiettivo di adottare un accordo giuridicamente vincolante da parte dei 194 Paesi membri dell'agenzia sanitaria delle Nazioni Unite entro il maggio 2024 (in occasione della prossima assemblea dell'Oms), riporta la Reuters. A quel punto gli spazi di manovra dei singoli Stati saranno esauriti.